Dati sicuri: una priorità assoluta

Il Clusit, l’associazione italiana per la sicurezza informatica, ha svelato le tre regole per rendere i dati sicuri. Viviamo in un mondo di dati! Viaggiano in pacchetti in tutto il mondo  digitale, trasportando da meme fino a informazioni classificate di estrema importanza. Non c’è da stupirsi se fra le priorità della cybersecurity c’è la loro difesa! Vediamo insieme in questo articolo come tutelarsi!

Dati sicuri, ma da cosa?

Quando si tratta di sicurezza dei dati, minacce e potenziali pericoli sono all’ordine del giorno. Violazioni delle policy di sicurezza, intrusi infiltrati nei firewall, un’intera infrastruttura rapinata a causa dell’errore di un dipendente! Le cause (e le conseguenze) possono essere davvero tantissime!

I dati sono alla base del mondo digitale. Proprio per questo è fondamentale per ogni azienda comprendere il proprio grado di rischio. Un passo importante nella sicurezza dei dati è identificare potenziali minacce, classificarle per categoria e valutare il potenziale danno per l’azienda.

In ogni caso, come diciamo sempre, prevenire è meglio per curare! E per prevenire il furto dei dati, si può quantomeno metterne una copia al sicuro. Stiamo parlando del backup.

Il backup

In parole povere, un backup dei dati è una copia o un archivio delle informazioni importanti archiviate. Questo viene utilizzato per ripristinare le informazioni originali in caso di perdita di dati.

Le perdite di dati possono verificarsi in molte forme, da guasti, fino ad attacchi ransomware e persino errori umani o furti fisici di dispositivi. Un backup dei dati potrebbe migliorare le cose. In genere durante un backup, i dati vengono archiviati in una posizione sicura e separata dal dispositivo originale, come un cloud.

Tuttavia, il 30% delle persone non ha mai eseguito il backup sui propri dispositivi. Potrebbe non sembrare molto. Ma basterà mettere il dato (scusate il gioco di parole) in prospettiva con il furto di informazioni digitali:

  • 113 telefoni vengono persi o rubati ogni minuto.
  • Si stima che nel 2019 un ransomware abbia attaccato un’azienda ogni 14 secondi.
  • 1 computer su 10 viene infettato da virus ogni mese.
  • I laptop vengono rubati ogni 53 secondi negli Stati Uniti.
  • Ogni anno vengono persi oltre 70 milioni di cellulari.

Come si comportano le società per tenere i dati sicuri?

Le violazioni dei dati di alto profilo sono in prima pagina da anni. Nel 2013, Target ha perso numeri di carta di credito e altre informazioni vitali di decine di milioni di clienti. Nell’anno 2018, Marriott ha rivelato una violazione dei dati che ha colpito fino a 500 milioni di persone; nel 2020 è stato colpito di nuovo. Nel 2021, gli hacker hanno ricevuto da T-Mobile una serie di informazioni sui clienti che, secondo quanto riferito, l’azienda ha tentato di recuperare senza riuscirci. L’elenco delle violazioni potrebbe continuare all’infinito.

Naturalmente, queste aziende preferirebbero sicuramente non affrontare queste situazioni: le violazioni dei dati costano milioni di dollari e sono spesso accompagnate da danni alla reputazione e talvolta multe.

Non è accettabile che accada. Certo, viviamo nell’era di Internet e alcuni rischi per la sicurezza sono inevitabili.

La sicurezza dei dati continuerà a essere a rischio poiché la velocità di creazione dei dati non rallenterà. Tuttavia, insieme all’ascesa della criminalità informatica, ci sono nuove tecnologie e nuove frontiere che consentono strategie di protezione più sofisticate e avanzate per tenere a bada gli hacker.

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