Il Futuro dell’AI: Visioni diverse da Papa Francesco e Presidente Mattarella

Futuro dell'AI

Il tema dell’intelligenza artificiale è stato recentemente affrontato in modo diverso da Papa Francesco e dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nei loro discorsi di fine anno. Mentre Mattarella ha enfatizzato l’importanza di preservare l’umanità durante la rivoluzione in corso, Papa Francesco ha esposto le sue preoccupazioni sull’impatto sociale dell’intelligenza artificiale, auspicando che essa venga utilizzata per ridurre, anziché aumentare, le disuguaglianze.

Nel prossimo anno, ci attende uno sviluppo significativo nell’ambito dell’intelligenza artificiale, con la prospettiva di vedere l’emergere di “custobot”, entità economiche automatizzate capaci di svolgere varie attività. Questi soggetti non umani avranno la capacità di negoziare, acquistare beni e servizi, raccogliere dati, interagire con i clienti, muoversi, riconoscere volti e voci, navigare in internet e migliorare l’efficacia operativa delle aziende. Si prevede che entro il 2028, ci saranno 15 miliardi di oggetti connessi che agiranno come veri clienti, aprendo nuove prospettive nel contesto economico.

La sostenibilità rimarrà al centro del dibattito nel 2024, soprattutto in relazione alla tecnologia. Le imprese saranno chiamate ad affrontare sfide legate all’ambiente, alla responsabilità sociale e alla governance (ESG) nell’adozione di soluzioni digitali per ridurre gli impatti ambientali. Secondo le previsioni di Gartner, entro il 2027, l’ESG diventerà un criterio rilevante per valutare la remunerazione dei Cio delle aziende, con il 25% di essi compensato in base all’impatto della tecnologia sostenibile adottata. La democratizzazione dell’intelligenza artificiale è un tema emerso nei discorsi di Papa Francesco e del Presidente Mattarella. Secondo Gartner, l’IA generativa sta diventando più accessibile grazie a modelli pre-addestrati su larga scala, cloud computing e applicazioni open source. L’ampia diffusione di Large Language Models (LLM) e Gen AI è prevista entro il 2026, democratizzando in modo significativo le competenze aziendali e fungendo da ponte tra i lavoratori e le nuove conoscenze.

Il progresso tecnologico porterà a un potenziamento della forza lavoro grazie alle applicazioni intelligenti, migliorando l’esperienza, il benessere e le capacità dei lavoratori. Tuttavia, emergono crescenti preoccupazioni per i rischi legati all’uso dell’IA, non solo in termini di impatto sulla forza lavoro, ma anche in ambito bellico, con una corsa agli armamenti informatici e la necessità di affrontare le sfide dell’informatica quantistica per garantire la privacy e la sicurezza dei dati.

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