Gli emergenti sistemi intelligenti trasformeranno ogni settore, e insieme ai miglioramenti nelle condizioni di vita di ognuno di noi, porteranno con sé un inevitabile cambiamento nel mondo della sicurezza. Analizziamo insieme ciò che sta già accadendo e i possibili risvolti futuri della rivoluzione cyber-physical.
L’evoluzione dei sistemi di sicurezza ha portato all’esordio di un nuovo sistema: quello cyber-physical. Un sistema cyber-fisico (CPS) integra processi di calcolo, sia fisici che in rete, mirati al monitoraggio e al controllo di componenti fisiche e reti computazionali. Questa combinazione di macchine, cyber-intelligence e dispositivi fa sì che si abbia un controllo a tutto tondo. Questo vuol dire che la sicurezza fisica (quella che impedisce a un intruso di accedere a un luogo fisico) e quella logica (cioè quella che protegge i sistemi hardware e i luoghi digitali) lavorano insieme.
Il progresso tecnologico incalzante ha anche fatto raggiungere incredibili progressi nei campi di analisi, intelligenza artificiale (AI), nelle comunicazioni, e così via. La richiesta da parte del mercato di macchine intelligenti per la sicurezza, capaci di interagire con l’ambiente circostante, ne è la dimostrazione. L’Internet of Things (IoT) e i dispositivi intelligenti sono diventati una parte inseparabile della nostra vita quotidiana e molti dispositivi fisici e oggetti di uso quotidiano sono ora connessi. In effetti, secondo IHS Markit, entro il 2030 ci saranno oltre 125 miliardi di dispositivi connessi a livello globale. Il mondo sta cambiando, e così le sue infrastrutture, prodotti e servizi, tutti, ora, intelligenti.
La cosiddetta “swarm intelligence” (o intelligenza dello sciame) si riferisce a un campo emergente nell’ambito dell’intelligenza artificiale. Il pensiero di sciame è appunto quello che combina il potere di più menti per la gestione di un sistema generale, rendendo il sistema stesso più intelligente, veloce e creativo. Tutto ciò comporta maggiore autonomia, cooperazione e un controllo decentralizzato. Il 5G è un esempio valido; esso sarà un’infrastruttura di base per la swarm intelligence. Migliaia di informazioni e dati saranno trasferiti anche senza una soluzione di continuità tra i membri dello sciame.
E se oggi dobbiamo preoccuparci di proteggere, oltre che innovare, in futuro questo meccanismo potrebbe facilitare la prevenzione dei rischi, mappando ad esempio aree in tempo reale e aiutando a segnalare situazioni o ambienti pericolosi.
La distanza non avrà più importanza! È questa la promessa della prossima generazione di connettività, che consentirà per l’appunto il controllo di sistemi fisici in remoto. Pensate ad operazioni chirurgiche effettuate con strumenti robotici. Lo sappiamo, sembra davvero futuristico, ma è proprio in questa direzione che pare andare il mondo cyber-physical. Affinché questi scenari diventino realtà, sono necessari sviluppi tecnologici a livello di rete e di applicazione. Maturare la tecnologia 5G, sviluppare la realtà aumentata e virtuale, l’automazione e l’intelligenza artificiale, sono tutti step incredibili per il progresso del mondo, se realizzati tenendo in considerazione anche la loro sicurezza.
L’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico sono innovazioni da cui scaturisce un livello decisionale in tempo reale dei nostri dispositivi. L’altro lato della medaglia è la necessaria creazione di modelli di sicurezza che rendano i dispositivi consapevoli della privacy. Inoltre è necessario l’adattamento di algoritmi decisionali basati sul contesto in cui il dispositivo opera. Un buon sistema di cyber-physical security sarà il miglior alleato del futuro.
Mentre i progressi futuri della tecnologia possono eccitarci o terrorizzarci, oggi la cyber-physical security ha già un’enorme importanza. Dati personali, professionali ed economici viaggiano già in rete: l’importanza della prevenzione è evidente, se pensiamo ad esempio che anche i nostri soldi sono virtualmente in movimento. A questo proposito, infatti, un esempio calzante è nel mondo della sicurezza bancaria, come già visto l’anno scorso durante la XV edizione di Banche e Sicurezza, e l’anno prima ancora, con il workshop organizzato da RisLab e CNS sulla cyber-physical security per le banche.
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